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SEO per eCommerce: strategie di posizionamento per un negozio online

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L’eCommerce marketing è molto competitivo.
Le persone cercano ogni giorno i prodotti da acquistare online e se vuoi partecipare al gioco, devi essere tra i primi risultati.
Oggi vedremo come ottimizzare la struttura del tuo eCommerce per scalare il posizionamento ed ottenere traffico gratuito da Google.

Se hai un eCommerce sai quanto sia costoso portare traffico in target e se hai tanti prodotti il gioco potrebbe essere ancora più difficile.
Ogni eCommerce dovrebbe avere una strategia SEO attiva, perché se hai selezionato il prodotto giusto da vendere, questo è ricercato dagli utenti e tu devi essere presente su Google per sfidare i tuoi competitor.

I siti di vendita online hanno spesso delle strutture molto complesse perché sono presenti molte categorie e prodotti, per questo è bene seguire i consigli di questo video per non perdere opportunità.

Struttura Categorie / Prodotti

La base per un eCommerce che vuole posizionarsi è avere una struttura ordinata e coerente con il motore di ricerca.
Quando dico “struttura” intendo lo schema di gerarchie formato da categorie, sotto-categorie e prodotti.

Molte volte gli eCommerce devono integrarsi a gestionali già esistenti, ma attenzione che la gerarchia di un gestionale spesso non può essere la stessa di un sito web.

Le categorie devono essere create in relazione alle ricerche degli utenti.

Per questo dovresti scaricare l’elenco completo delle tue categorie e prodotti e fare un’analisi approfondita delle parole chiave, così da assegnarne una ad ogni pagina.

La gerarchia tra categoria principale e secondaria è una delle più complesse, anche in questo caso prova a ragionare a Parole Chiave.

Se hai un eCommerce che vende abbigliamento per bambini potresti categorizzare per Sesso (maschio e femmina), Per tipologia di prodotto (calzoni, magliette, scarpe, ecc), ma anche per occasione o interesse (cresima, natale, nuovi arrivi, outlet).
La struttura che sceglierai aiuterà sia Google che l’utente a navigare e trovare il prodotto che cerca.

Ogni eCommerce è diverso, ma solitamente si usa la regola del 3, cioè dalla home l’utente deve poter arrivare al prodotto con massimo 3 click, quindi non nidificare troppo i contenuti.

Una volta definita la struttura assicurati di chiamare i prodotti e le categorie con il nome che cerca l’utente, che non sempre è quello che usi internamente.
Per esempio potresti aver sempre chiamato una categoria “calzature da bambino” ma l’utente cerca “scarpe da bambino”.

Inoltre quando rinomini i prodotti hai 2 possibilità, se rivendi un prodotto con un brand conosciuto, inserisci il nome e il modello es. “Scarpe Nike Air Max da Uomo”. Se vendi un prodotto non conosciuto, sii più descrittivo, es. “Scarpe da calcetto con tacchetti in plastica”.

Ricordati che il titolo della categoria e del prodotto sono da inserire in un h1 che è uno degli elementi più importanti per suggerire a Google su che parola posizionarti.

Struttura Link

Google scansiona i contenuti seguendo i link per questo dovresti dare una gerarchia in ordine di importanza.
Ci sono diversi modi per farlo, ma il principale è quello di inserire nel menu principale tutte le tue categorie di primo livello, non mettere solo il link al catalogo completo.
Per fare questo ti consiglio di usare dei mega menu che ti consentono di organizzare i contenuti in maniera chiara anche se hai tante voci.

Sempre parlando di URL, vediamo come devono essere strutturati.

Solitamente la composizione consigliata è questa:

tuodominio.com/nome-categoria (pagina categoria)
tuodominio.com/nome-categoria/nome-sottocategoria (pagina sottocategoria)
tuodominio.com/nome-categoria/nome-sottocategoria/nome-prodotto (pagina prodotti)

Se invece hai titoli di prodotto molto lunghi o vuoi evitare il rischio di pagine duplicate, puoi strutturare l’URL della pagina prodotto così:

tuodominio.com/nome-prodotto

Qualche altro tips per ottimizzare gli url:
– tieni gli url più corti possibile
– inserisci la tua keyword primaria
– Usa i trattini (-) per separare le parole. Non utilizzare invece di trattini bassi, spazi o altri caratteri;
– Evita i parametri URL (se possibile) https://example.com/products/women?category=dresses&color=green

 

Ottimizzazione OnPage

Passiamo ora all’ottimizzazione OnPage, parliamo sempre delle pagine Prodotto e Categorie.

Ricordati che la pagina categoria ha delle opportunità molto importanti, quindi non lasciare solo l’elenco dei prodotti, ottimizza il titolo, inserisci una descrizioni se puoi con link e immagini.

La scheda prodotto invece deve essere un piccolo gioiellino, curala nei minimi dettagli sia per la SEO che per ottimizzare le conversioni.
Inserisci una descrizione originale, anche se sei un rivenditore, non usare quella fornite dal produttore ma personalizzala, in caso contrario l’avrai uguale a tutti i tuoi competitor.
Inserisci un box per le testimonianze, le domande frequenti e tutti quei dettagli che le persone cercano.
Se vendi vestiti metti la tabella taglie e assicurati che un utente possa capire quale misura scegliere, se vendi alimentari inserisci gli ingredienti e la scadenza, ecc.

A mio avviso le pagine prodotto migliori le puoi trovare su Amazon, quindi fatti un giro lì per prendere qualche spunto.

In ultimo sappi che Google mette a disposizione lo Schema Markup cioè una forma di micro-dati che permette ai motori di ricerca di comprendere meglio quello che scrivi. Per esempio puoi dire qual’è il prezzo, il punteggio delle recensioni, il brand, ecc. Questo ti permetterà di apparire in serp con i rich snippet cioè dei micot-esti che aiutano l’utente a comprendere meglio l’annuncio. Es. le stelline o il prezzo subito visibile.

Se hai un eCommerce potresti anche configurarlo per poter far apparire i tuoi prodotti in Google Shopping.
Infatti ora è possibile apparire in questa tab anche senza avere delle campagne Google ADS attive.
Questo vuol dire una sorgente in più di traffico gratuito.

Content Marketing

Quando hai creato la struttura delle categorie e scelto le parole chiave, forse ti sei accorto che hai potuto inserire solo parole chiave di tipo Transazionale.
Queste sono sicuramente le migliori perché intercettano un utente pronto ad acquistare, infatti con queste query potrai posizionarti con le pagine categorie e prodotto.

Ma con la SEO è importante essere presente anche con le parole chiave informazionali.
Se hai un eCommerce che vende scarpe da Tennis potrai indicizzarti con la pagina prodotto per la parola “scarpe da tennis con suola in plastica”, ma cosa ne dici della parola “COME SCEGLIERE LA GIUSTA SCARPA DA TENNIS”?
Per poter posizionarti per questa parola dovrai avere una sezione blog o approfondimenti che intercetta un pubblico ancora indeciso, ma che potrebbe convertire presto.

Questa tecnica è valida per tutti i tipi di eCommerce, ma è essenziale per quelli che hanno pochi prodotti.
Infatti se hai un eCommerce che vende 5/10 prodotti potresti avere troppe poche pagine per avere dei buoni risultati in organico.
Se invece attivi un Blog puoi creare centinaia di contenuti che si ottimizzano.

Problemi eCommerce

Spesso si ha un eCommerce ben strutturato, ma con l’andare del tempo i risultati iniziano a peggiorare, ecco alcune cose che devi verificare periodicamente.

1) Contenuti duplicati: potresti avere la stessa pagina ripetuta due volte, per esempio nel caso in cui un prodotto sia presente in due categorie.
Nomedominio.com/catagoria1/prodottoA
Nomedominio.com/catagoria2/prodottoA

La pagina è la stessa, cambia solo l’url. In questo caso puoi:
– eliminare una delle 2 pagine
– assegnare a una delle 2 l’attributo canonical e dire a Google quale delle 2 pagine indicizzare

2) Cannibalizzazione: vuol dire che hai più di una pagina che di indicizza su una parola chiave. Questo per la maggior parte degli esperti SEO è un problema perché vuol dire che Google è confuso e quindi non spinge a pieno il tuo sito per quella Keyword.

In questo caso puoi:
– unire il contenuto delle 2 pagine ed eliminandone una, facendo poi redyrect su quella che hai deciso di tenere
– assegnare a una delle 2 l’attributo canonical e dire a Google quale delle 2 pagine indicizzare
– ri-ottimizzare una delle pagine su un’alta parola chiave

3) Gestione prodotti esauriti
Questo più che un problema è un dilemma. Gli eCommerce spesso si prestano all’eliminazione continua di pagine perché i prodotti vengono sostituiti.
Pensate ad un negozio di abbigliamento, ogni stagione deve cancellare tutti i prodotto per inserire la nuova collezione.
A livello SEO questo vuol dire perdere tutto il traffico di quelle pagine.

Hai 2 opzioni:
– cancelli le pagine e fai arrivare gli utenti su una pagina 404, in questo caso ti consiglio di inserire un box di ricerca così da minimizzare il bounce rate
– lasci il prodotto come esaurito

A primo impatto la seconda opzione sembra la migliore, ma attenzione, se ogni stagione carichi centinaia di nuovi prodotto e centinaia rimangono esauriti, questa soluzione non è sostenibile.

Consiglio quindi di non eliminare quei prodotti che sono stagionali oppure eCommerce piccoli con pochi prodotti e che potenzialmente torneranno disponibili.

4) Crowl Budget: Google definisce il Crawl Budget come “il numero di URL che Google BOT può e desidera sottoporre a scansione”.
Semplificando: per scansionare un sito Google mette a disposizione delle risorse, queste non possono essere illimitate, quindi ogni sito ha un Crawl Rate Limit. Per essere sicuro che il bot passi nelle pagine più importanti, indica tramite il file robots.txt quali pagine escludere dalla scansione.
Per esempio le pagine di categorie che si creano con l’utilizzo dei filtri avanzati o le pagine di ricerca.

5) Veloce, Responsive, https
Ultimo punto ne riassumo 3 perché sono fondamentali, ma ormai dovrebbero saperlo anche i mouse.
Il sito deve essere veloce nella navigazione, adattarsi correttamente su tutti i dispositivi e avere installato il certificato SSL per passare al protocollo https.
Tutti e 3 questi elementi sono fattori di ranking dichiarati di Google.

Opportunità

Se il tuo eCommerce rispetta tutti i punti precedenti allora puoi iniziare a cogliere nuove opportunità.

  1.  L’eCommerce è un ecosistema in continuo movimento, segui i cambiamenti analizzando i tend, i competitor e mantieni all’avanguardia la tecnologia.
  2. Se non ancora presente, inserisci un motore di ricerca interno, meglio se intelligente, questo aiuterà gli utenti nella navigazione e tu potrai analizzare queste query per ottimizzare le pagine a livello SEO.Quindi se alcuni termini che gli utenti cercano, non sono presenti, puoi analizzarli e inserirli nel tuo piano SEO.
  3. Stesso ragionamento lo puoi fare tramite la Search Console.Vai alla schermata con le pagine più visitate, ora guarda le keyword che portano traffico.Potresti identificare delle parole che non sono in target per questa pagina, a questo punto puoi decidere di creare nuove pagine specifiche.Es. Hai una pagina prodotto che propone il Formaggio Bagoss, ma nelle query noti che sono presenti parole tipo “ricetta con formaggio Bagoss” oppure “abbinamenti con formaggio Bagoss” ecco che hai 2 nuovi spunti per articoli di blog o approfondimenti.
  4. Link Building: avere link organici che puntano al tuo sito è un ottimo fattore di ranking, ma attenzione che se fatto in maniera troppo spinto può essere anche un fattore di ban.Ecco 3 modi per trovare domini che ti possono linkare:
    – Guarda i link in entrata dei tuoi competitor, seleziona quelli provenienti da editoriali. Se interessanti, contattali per avere un articolo.
    – Se sei un rivenditore verifica che i brand che rivendi abbiano una pagina “Where to Buy”. Se così, fai aggiungere il tuo eCommerce.
    – Se il tuo prodotto si presta, attiva i siti di recensioni, cioè quei blog che provano diversi prodotti, li testano e danno una loro opinione del prodotto.Ne esistono tanti sopratutto nel settore tecnologia e cosmetica.

Per questo articolo è tutto. Se hai dubbi, domande o non sei d’accordo con quello che ho detto, scrivimi qui sotto nei commenti.
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Grazie Fes di essere arrivato fino a qui, ci vediamo nel prossimo articolo!

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