A chi interessa più essere primo su Google?
Ora la cosa importante è essere presente in Chat GPT, Gemini o compagni.
Il mondo della SEO e del digital marketing sta cambiando alla velocità della luce, ma ancora più velocemente stanno cambiando gli utenti e i loro comportamenti.
In questo video vedremo come funzionano questi sistemi e capiremo da cosa sono influenzati, così da riuscire a portare la tua azienda all’interno delle risposte più pertinenti.
Inquadriamo brevemente la situazione: LLMs e AI Overviews
Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo con la tecnologia, e la ricerca online non è rimasta indifferente.
Strumenti come ChatGPT e Gemini, basati su modelli linguistici di grandi dimensioni, i cosiddetti LLMs (Large Language Models), e le risposte generate dall’AI (Overviews), stanno riscrivendo le regole del gioco.
Se fino a ieri la nostra bussola puntava esclusivamente ai motori di ricerca tradizionali come Google, oggi dobbiamo espandere i nostri orizzonti e considerare questi nuovi attori come parte integrante della strategia SEO.
Non si tratta più solo di classificarsi, ma di essere presenti nella conversazione. È un cambio di paradigma che richiede un approccio più dinamico alla nostra presenza online.
Alcuni dati sul mercato
Inquadriamo meglio il fenomeno partendo dai numeri:
a livello globale, Google gestisce circa 16.4 miliardi di ricerche ogni giorno.
Un dato significativo è che circa il 58% di queste ricerche non si traduce in un click sui risultati organici tradizionali.
Questo accade perché gli utenti trovano la risposta che cercano direttamente nelle SERP, oggi anche attraverso le AI Overviews
Questo ci indica che Google stesso sta evolvendo per fornire risposte dirette.
Al momento le ricerche dirette su LLM come ChatGPT e Gemini rappresentano ancora una percentuale relativamente piccola del totale, circa l’1%, ma la loro crescita è esponenziale e il loro ruolo è innegabile.
Ignorarle significherebbe perdere una fetta di visibilità futura.
Se sempre più persone trovano la loro risposta direttamente da un’AI, e questa AI non cita la tua azienda, stai perdendo non solo visibilità, ma anche l’opportunità di intercettare traffico qualificato in un modo nuovo e potente.
Se il comportamento di ricerca sta cambiando, e la nostra strategia deve evolversi di conseguenza.
Apparire: come fonte o come soluzione
Quando parliamo di posizionamento nelle AI conversazionali, dobbiamo distinguere due modi principali in cui la tua azienda può apparire, ed è cruciale capire la differenza di valore tra i due:
Essere citato come fonte: Questo significa che l’AI recupera informazioni dal tuo sito e le utilizza per generare una risposta.
Solitamente, per risposte complesse, l’AI cita diverse fonti.
Il vantaggio qui è duplice:
– ottieni una visibilità, seppur piccola, sull’utente che vede il tuo sito tra le fonti;
– hai la certezza che l’AI abbia letto e considerato i tuoi contenuti
Essere citato come soluzione: Questo è l’obiettivo più ambito nella Generative Engine Optimization.
Si verifica quando l’AI, in risposta a ricerche con intento transazionale – ovvero quando l’utente cerca una soluzione concreta – ti propone direttamente come opzione.
Pensate a domande come “qual è il migliore studio legale di Brescia?” o “ho mal di schiena, quale elettromedicale posso usare?”.
In questi casi, l’AI ti risponderà con delle proposte concrete di prodotto o servizio. Ovviamente, questa opzione è molto più interessante, perché ti mette direttamente davanti a un potenziale cliente in un momento chiave del suo percorso d’acquisto.
Funzionano nella ricerca
Capire il meccanismo con cui questi sistemi recuperano e processano le informazioni è fondamentale per influenzare le loro risposte.
Così come prima cercavamo di capire l’algoritmo di Google per posizionarci primi, ora dobbiamo capire come “ragionano gli LLMs”.
Inizialmente questi modelli sono stati addestrati dandogli in pasto un enorme quantità di dati testuali, questi compongono la loro “knowledge base”, cioè tutte le informazioni che conoscono.
Questo comportamento funziona se chiediamo informazioni assodate, tipo:
a quanti gradi bolle l’acqua?
Ma se dovessimo chiedere un’informazione aggiornata, tipo:
cosa ne pensi dei risultati delle ultime partite di calcio? Questi non saprebbero rispondere.
Gli LLMs, quindi, quando devono fornire risposte aggiornate e pertinenti, o su argomenti che richiedono informazioni attuali, si appoggiano anche a motori di ricerca esterni, ed è qui che possiamo influenzarli.
Cerchiamo di esplodere il funzionamento della ricerca nell’AI capendo cosa succede tra il PROMPT e la risposta:
Comprensione della query: L’AI analizza la domanda dell’utente, andando oltre le singole parole chiave per comprenderne l’intento e il contesto. È come se capisse il perché dietro la tua domanda.
Ricerca e recupero: Questa è la fase cruciale dove si decide la fonte.
Per domande su conoscenze generali, definizioni o argomenti su cui è già stata addestrata, l’AI può attingere direttamente ai suoi vasti database interni. Questi database contengono le informazioni acquisite durante l’addestramento e sono utili per risposte veloci e consolidate.
Per domande che richiedono informazioni non presenti nei suoi dati di addestramento, l’AI si connette al web tramite motori di ricerca integrati (ad esempio, ChatGPT si basa su Bing).
In questo caso, non si tratta di una semplice scansione, ma una ricerca mirata per trovare le migliori risorse aggiornate.
Infatti il tuo prompt verrà scomposto in tante piccole query che rispondo ad ogni aspetto della tua domanda.
Sintesi e generazione: Una volta raccolte le informazioni, che provengano dai suoi database interni o dal web, l’AI sintetizza i dati, li riorganizza e genera una risposta coerente e conversazionale, spesso citando le fonti utilizzate se provengono dal web. L’obiettivo è fornire una risposta completa e facilmente comprensibile.
Cos’è la GEO (Generative Engine Optimization)
Ora che abbiamo capito a grandi linee il funzionamento della ricerca, possiamo dire che dobbiamo passare da una strategia SEO (Search Engine Optimization), ad una strategia GEO, Generative Engine Optimization.
La buona notizia è che lato ottimizzazione, non si tratta di una rivoluzione che cancella tutto ciò che sappiamo sulla SEO. Al contrario, è un “layer” aggiuntivo, un livello superiore che si innesta sulla tua attuale strategia SEO. Non si tratta di imparare tutto da capo, ma di affinare e adattare le tue pratiche esistenti per renderle più “AI-friendly”.
Google stesso è stato molto chiaro: il futuro della SEO non sono più i dieci “link blu” tradizionali, ma una conversazione.
Quello che le AI Overviews e le risposte generate fanno è prendere una questione complessa, scomporla in domande specifiche, recuperare le risposte migliori da diverse fonti, sintetizzarle e presentarle in un formato comprensibile e diretto.
In pratica, la GEO significa che devi mirare a essere la risorsa migliore e più autorevole per il tuo topic, non solo per Google, ma anche per i modelli linguistici che cercano informazioni.
Con questa frase capisci che non cambia praticamente nulla rispetto ad una strategia SEO, ma se ci pensi è ovvio. Gli LLMs hanno dovuto addestrarsi degli scorsi anni con i contenuti che erano già presenti sul web, quindi ottimizzati SEO.
IL COLLASSO
Il sistema fatto in questo modo però potrebbe andare al collasso presto, perché se fino ad ieri le aziende generavano contenuti gratuiti per avere in cambio il traffico, oggi questi contenuti vengono divorati dall’AI che li usa per generare la sue risposte, ma senza dare nulla in ideato a chi ha generato il contenuto.
Qui vedremo probabilmente 3 scenari:
– non sarà più conveniente generare contenuti gratuiti quindi le aziende non li produrranno più
– ogni sito potrà decidere se dare in pasto o meno all’AI i suoi contenuti
– verrà inserita la pubblicità nelle risposte così che le aziende avranno un ritorno diretto da questo strumento
Esiste già un caso eclatante che anticipa questo problema:
Il New York Times ha fatto causa a OpenAI e Microsoft, accusandoli di violazione di copyright per aver usato i suoi articoli per addestrare ChatGPT. Il Times sostiene che l’AI generi contenuti quasi identici ai suoi, danneggiando la sua capacità di produrre giornalismo di qualità. La causa solleva questioni cruciali sui diritti d’autore e la tutela dell’informazione.
Checklist per apparire: come ottimizzare i tuoi contenuti per le AI conversazionali
Ora, passiamo alla parte pratica che stavi aspettando: la checklist per fare in modo che la tua azienda appaia nelle risposte di ChatGPT, Gemini e altri sistemi.
C’è però prima da fare un disclaimer:
ad oggi non esiste nessuna documentazione ufficiale che ci dice come apparire negli LLMs, ma ci sono già centinaia di pubblicazioni autorevoli che hanno raccolto migliaia di dati empirici che ci danno una mano per muoverci in questo momento di transizione per trarne un grande vantaggio competitivo.
Attenzione quindi che, tutto quanto è valido ora, potrebbe non esserlo più tra qualche giorno.
1. Topical Authority
Il cambio di paradigma principale da SEO a GEO è che per Google tu dovevi essere il migliore risultato da mostrare, quindi aveva tantissima importanza la singola pagina.
Con la GEO devi diventare una FONTE AUTOREVOLE.
Per questo, se il tuo intero ecosistema è verticalizzato su un argomento principale che viene sviscerato sotto sfaccettature e angoli diversi, l’AI ti prenderà come riferimento, così da non dover disperdere le sue risorse nel trovare più risposte in più siti.
Come fare?
– Cerca di verticalizzare i topic di cui parli su una nicchia, poi crea delle pagine pillar in cui sviluppi in profondità l’argomento e poi crea delle pagine satelliti in cui approfondisci argomenti correlati.
– Backlink e menzioni: costruisci menzioni della tua azienda o link che puntano ad un tuo contenuto forte da siti molto autorevoli. Questo fa capire all’AI che sei davvero autorevole, anche nel mondo reale.
Se il tuo settore lo permette, assicurati di comparire in Articoli a Lista, cioè quei portali che fanno articoli del tipo “i migliori programmi per il montaggio video”, oppure “i migliori ristoranti dove mangiare lasagne a Bologna”.
– Recensioni: se hai un’attività locale dovrai raccogliere testimonianze della tua autorevolezza su Google e Trip Advisor, se hai un ecommerce o un business online puoi usare Trustpilot.
2. Scrivere per l’AI
Anche in questo caso l’approccio rispetto alla SEO non si rivoluziona, ma alcuni aspetti prendono più peso.
A. Struttura i tuoi contenuti in modo impeccabile: Le AI amano i contenuti ben organizzati. Usa titoli chiari (H1, H2, H3), elenchi puntati (bullet points), tabelle e sezioni FAQ (domande frequenti) per rendere le informazioni facilmente scansionabili e digeribili dall’AI.
B. Applica il principio EEAT: L’AI, proprio come Google, premia l’autorevolezza e la fiducia.
Esperienza: Condividi esperienze dirette e dati di prima mano. Se hai condotto studi, indagini o hai casi studio concreti, mostrali.
Competenza: Dimostra la tua profonda conoscenza dell’argomento. Offri nuove prospettive o approfondimenti.
Autorevolezza: Cita le tue fonti. Se sei un’autorità nel settore, mostra le tue credenziali e la tua reputazione. Presenta diverse prospettive su un argomento per dimostrare una comprensione completa.
Affidabilità: Sii trasparente. Se citi dati, assicurati che siano accurati e verificabili.
3. Contenuti per l’AI
Gli LLMs sono addestrati su enormi database, quindi hanno già la conoscenza base di quasi tutti gli argomenti, non gli interessa se gli spieghi come funzionano nella teoria le cose.
A loro manca l’esperienza sul campo e i casi d’uso.
Tramite questi tipi di contenuto potrà aiutare l’AI a rispondere alle domande specifiche degli utenti e fargli capire che sei autorevole, perché hai già avuto esperienza a riguardo.
Cosa fare?
Le AI cercano contenuti che rispondono a domande molto specifiche. Concentrati su argomenti di nicchia e rispondi a ogni singola domanda in modo esaustivo.
Condividi esperienze dirette e dati di prima parte: casi studio, interviste, testimonianze, statistiche di prima parte, sono tutti contenuti inediti che l’AI non può creare da sola.
Segmenta per intenti di ricerca, puoi farlo aggiungendo paragrafi specifici per alcune categorie, es. Per chi ha un cane, Per chi ha figli, Per proprietari di Bar, ecc.
Menzione speciale alle Citazioni: inserisci in modo chiaro citazioni inedite, non solo citando esperti internazionali, ma anche membri della tua azienda.
E cosa dire delle FAQ: tramite queste domande puoi simulare e rispondere a veri e propri Prompt così da dare a chat gpt una risposta già pronta da fornire all’utente.
4. Technical SEO
Rendi facile la lettura dei tuoi dati a tutti i “robot” che scannerizzano il tuo sito.
Cosa fare?
Assicurati che il File robots.txt non blocchi l’accesso.
Assicurati che JavaScript che non impedisca il rendering dei contenuti, al momento LLMs non legge questi contenuti
Usa una struttura HTML chiara e ordinata inserendo anche Schema Markup per classificare al meglio i contenuti
Esercizi pratici
Vediamo ora 3 esercizi pratici che ti faranno capire meglio come ragiona l’AI.
1. Cerca il tuo brand o i tuoi servizi su ChatGPT e Gemini
Digita il nome della tua azienda, i servizi che offri, o le problematiche che risolvi.
Presta molta attenzione a quali fonti appaiono nelle risposte dell’AI.
Questo ti darà un’idea chiara di come l’AI ti percepisce e da dove attinge le sue informazioni. Annota le fonti e pensa a come puoi influenzarle o migliorarle.
Prova con un prompt tipo: “Cosa puoi dirmi di [qui inserisci il nome della tua azienda], a chi lo consiglieresti e quale pensi che sia il nostro punto di forza. Dammi anche degli spunti per migliorare la mia presenza così che tu possa conoscermi meglio”
2. Parole Chiave
Il futuro non sarà più basato su parole chiave perché l’utente ora cerca dei prompt complessi, ma al momento quello che Chat GPT fa è quello di scomporre il prompt in tante query per poi restituirti una risposta rielaborata.
Chiedi a Gemini qualcosa tipo: “miglior burrito a Roma” dopodichè chiedi “dimmi tutte le query che hai cercato per trovare questi risultati”, qui vedrai il le parole chiave specifiche che ha cercato per trovare i risultati.
L’idea che tu debba essere posizionato per queste, sia con il sito web nei siti che vengono citati.
3. Usa la “Deep Search” di Gemini o Chat GPT: Questa funzione ti permette di capire il ragionamento dietro le risposte di Gemini e le fonti che considera. Ti darà indizi preziosi su come strutturare i tuoi contenuti per allinearti meglio con il suo processo di valutazione.
Come vedi nei risultati per il prompt “migliore agenzia SEO brescia”, di dice prima che ragionamenti andrà a fare, cliccando su “avvia ricerca” potrai vedere i risultati completi.
A questo punto potrai analizzare il ragionamento e le fonti, per influenzare l’AI nel trovare anche la tua azienda.
L’evoluzione della SEO verso l’ottimizzazione per le AI conversazionali è un percorso in continua trasformazione.
Al momento, non sono ancora ampiamente disponibili strumenti di analisi specifici per monitorare la tua performance nelle risposte AI.
Questo significa che dobbiamo affidarci a un approccio più olistico, combinando le migliori pratiche SEO tradizionali con una profonda comprensione del linguaggio naturale e dell’intento dell’utente.
Attenzione quindi al Brand che prenderà più importanza a discapito dei piccoli progetti pensati solo per la SEO.
Possiamo dire ufficialmente che la SEO è cambiata e ora stiamo tutti aspettando la prossima novità che cambierà le regole del gioco, come si innesterà la pubblicità in tutto questo ecosistema?

