Partita IVA per: Social Media – Web Designer – Graphic Designer – Fotografo
Se sei qui è perché ti trovi ad un bivio lavorativo e stai cercando il coraggio e l’ispirazione per lasciare la comfort zone e dedicarti al tuo progetto professionale.
Che tu sia uno studente, un dipendente o sia in cerca di occupazione so per esperienza che nella tua testa si aggirano centinaia di domande che ti bloccano o ti rallentano.
Questo perché viviamo in una società dove il pregiudizio ci porta a pensare che il lavoro fisso sia il bene e la partita iva sia un mondo pericoloso.
In questo articolo voglio raccontarti la mia esperienza nella speranza che possa aiutarti a prendere la decisione più giusta per te.
Cosa vedremo in questo articolo:
- i pro e i contro della vita da Freelance
- come trovare i primi clienti
- come gestire il fallimento
- quando aprire la partita iva e quante tasse si pagano
- come aprire la Partita Iva in pratica
Dicevo che voglio parlarti della mia esperienza, ma quale?
Sono freelance da sempre, ho aperto partita IVA mentre ero ancora all’università e ho sempre colto qualsiasi occasione per lavorare nell’ambito che amo: la comunicazione digitale.
Dopo i primi anni di gavetta ho aperto il mio studio e oggi ho 3 dipendenti, più altri collaboratori stabili.
Ah! ho anche 1 compagno ed 1 figlio di 3 anni, dettaglio importante perché la vita privata e lavorativa di un freelance hanno un confine molto labile.
Il viaggio è ancora lungo, ma guardandomi indietro posso dirmi soddisfatta di quello che ho costruito fin ora.
Prima di entrare nel vivo del video voglio dirti che a mio avviso un freelance deve avere 3 caratteristiche imprescindibili:
1) Deve amare il suo lavoro e avere una passione viscerale per quello che fa;
2) Deve essere consapevole che non potrà dedicare il 100% del suo tempo alla parte pratica, ma un buon 30% sarà legato all’amministrazione e al management;
3) Deve avere spirito imprenditoriale, cioè continuare a ragionare sul suo progetto in ottica di crescita per portare maggiori profitti;
Anche se il tuo scopo non è quello di guadagnare di più, il business deve essere sempre in crescita e non ti devi mai smettere di domandare come si potrebbe fare meglio.
In pratica: se sei un web designer che ama la User Interface, che passa ore ed ore a cercare nuove reference e tecnologie, potresti scegliere di lavorare per un’agenzia così da poter concentrare il 100% del tuo tempo alla tua disciplina, ma lavorerai su clienti e progetti di altri; oppure aprire partita iva, scegliere i clienti e i progetti con cui lavorare, ma dedicare una fetta importante del tuo tempo ad aspetti manageriali.
Se sviluppare il tuo progetto è una prospettiva che ti alletta, allora continua a guardare questo video.
Le domande che ricorrono maggiormente nella testa delle persone che devono iniziare una nuova attività imprenditoriale sono:
– come trovo i clienti?
– come farò a pagare le tasse?
– e se fallisco?
La paura di fallire è quella cosa che ci blocca e non ci fa uscire dalla zona di comfort.
Io sono una persona particolarmente prudente e che ha un rapporto difficile con il fallimento, quindi ti posso dare delle dritte per partire senza rischiare troppo.
Ah, ti confesso che spesso questo mio approccio prudente è stato un freno che ha rallentato la mia crescita, ma bisogna anche scendere a patti con il proprio carattere e riuscire a lavorare in tranquillità, senza raggiungere livelli di stress e ansia che non si riescono a gestire.
Ecco cosa fare per risolvere le 3 paure principali di chi inizia.
1) Come trovo clienti?
Se vuoi lavorare nella comunicazione digitale, come grafico, web designer, social media manager, fotografo o programmatore devi avere un Portfolio di lavori.
Se sei all’università ti trovi nelle condizioni migliori, per lo meno è come ho iniziato io.
Utilizza ogni progetto d’esame per creare una case history, partecipa ai progetti esterni che spesso le università fanno con le aziende, chiedi ai professori se puoi fare dei lavori extra.
Saranno tutte ore non pagate, ma che ti daranno esperienza concreta nel lavoro con il cliente e sopratutto i primi contatti.
I primi lavori dove ho ricevuto un compenso li ho svolti proprio per contatti che ho instaurato durante gli anni in accademia.
Se non sei all’università allora puoi prestare i tuoi servizi ad amici e parenti, oppure creare dei side project, cioè progetti tutti tuoi per mostrare quello che sai fare.
Uno dei side project che dovresti fare assolutamente e la comunicazione che sta intorno al tuo progetto.
Crea i canali social e un sito per promuoverti e mostra le tue abilità nel farlo funzionare.
Se sei un Social Media Manager, devi dimostrare di riuscire a trovare clienti proprio grazie a questo strumento. Se sei un web designer devi avere un sito “WoW” e che ti rappresenti.
2) Come farò a pagare le tasse?
L’opinione pubblica ci ha convinto che in Italia le tasse uccidono le imprese e che a fine anno ti arrivano delle stangate impossibili da pagare.
Ti svelo un segreto: le tasse si pagano in percentuale al fatturato, quindi benché alte, sono commisurate ai tuoi incassi.
Dovrai seguire la gestione contabile con attenzione, ma non farti impaurire da un falso problema come questo.
3) E se fallisco?
Pensare di deludere i nostri famigliari, di ammettere di non esserci riusciti con i nostri amici e vederci fallire è il blocco che probabilmente ci fa più paura.
Per sbloccarti da questo stato emotivo ho 2 consigli:
1) lo stato attuale ti provoca dolore? Usa questo dolore come bussola, vai verso la situazione che ti provoca meno dolore.
Hai un lavoro fisso che odi? Vedi l’opportunità della partita iva come una liberazione? Oppure sei uno studente universitario che alla sola idea di dover andare tutti i giorni in ufficio si deprime e invece vorrebbe viaggiare lavorando?
Usa il dolore come bussola e vai verso l’opzione meno dolorosa.
Attenzione, ho detto meno dolorosa, non meno difficile.
2) Riduci al minimo l’impatto del fallimento.
Ok, hai deciso di partire e intraprendi questi investimenti: acquisti l’ufficio, assumi 3 persone, lasci il tuo lavoro fisso e apri una srl.
Se tu dovessi fallire lasceresti una cicatrice molto visibile.
Oppure potresti partire tenendo il tuo posto fisso, lavorando ai tuoi progetti la sera e nei weekend, potresti iniziare ad avere i primi clienti, le prime case hisory e guadagni. Piano piano potresti chiedere un part-time e lavorare da casa.
Quando i tuoi guadagni da autonomo te lo permettono, potresti lasciare il lavoro fisso.
Dopo qualche anno potrai avere un ufficio e dei collaboratori.
Questo è esattamente quello che ho fatto io e che rifarei.
Sicuramente è un percorso più lungo, ma questo periodo ti servirà per fare esperienza e per commettere meno errori in futuro.
Ma ora veniamo alla parte pratica:
Come diventare freelance e aprire partita iva?
Io ho aperto Partita Iva parecchi anni fa e quello che ho visto accadere è stato questo:
10 anni fa nessuno, se non noi nerd, sapevano quali lavori stava creando il digitale. Non esistevano professionisti o servizi dedicati a chi lavorava nel digitale.
Inoltre pochi giovani volevano aprire partita iva, ma si pensava di più ad un lavoro fisso.
Negli ultimi 5 anni, complice anche la pandemia sono nati tantissimi servizi verticali per chi lavora online, inoltre la partita iva è stata sdoganata sopratutto dai giovani perché voglio lavorare alle loro condizioni.
Oggi ci sono:
– spedizionieri dedicati a chi fa ecommerce
– avvocati dedicati ai problemi digitali
– commercialisti che conoscono i problemi dei nomadi digitali
10 anni fa sono dovuta andare dal commercialista di famiglia che non capiva che lavoro facessi, che non mi dava credibilità e che di conseguenza non ha sfruttato tutti vantaggi fiscali a mio favore.
Oggi esiste un servizio che abbraccia in pieno i bisogni dei freelance italiani e si chiama Fiscozen.
Fiscozen è un servizio online per la gestione della Partita IVA che sostituisce il commercialista tradizionale.
Lo ritengo rivoluzionario per diversi motivi:
1) Hai prima una consulenza gratuita che puoi prenotare sia se hai già la Partita IVA e vuoi gestirla diversamente sia se vuoi aprirla. Ė fondamentale per rispondere alle mille domande che hai in testa;
2) È pensato apposta per freelance nell’ambito digitale ed è quindi smart.
Cosa vuole dire? Che gestisci tutto online: se vuoi puoi chiedere al tuo consulente dedicato via chat oppure puoi prenotare una chiamata.
3) Ha un costo molto competitivo per i servizi inclusi, rispetto al normale commercialista ed è quindi perfetto per chi inizia (come dicevo prima, minimizza l’impatto del fallimento).
Quindi se stai pensando di fare il salto, ma senti che hai un blocco, ti consiglio di prenotare subito la consulenza gratuita perché parlare con qualcuno di competente delle tue paure avrà un’impatto molto importante.
Lo puoi fare cliccando qui
All’interno dell’abbonamento Fiscozen avrai inoltre tutti gli strumenti che servono per gestire la partita iva:
la fatturazione tradizionale ed elettronica, la gestione dei costi e degli F24, il calcolo preventivo delle tasse che dovrai pagare, la dichiarazione dei redditi, un consulente dedicato specializzato nella tua professione e l’apertura gratuita della Partita IVA.
Spero che questo articolo ti abbia chiarito le idee e che ti possa dare il coraggio di agire verso quello che è il tuo sogno e il tuo progetto.
Grazie Fes di essere arrivato fino a qui.
In bocca al lupo e goditi il viaggio!